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Trattori e case green, quest’Europa dei burocrati ci piace sempre meno

Lo ammetto: l’Europa unita non la sopporto e sono convinto che vale anche per voi.

I motivi sono i più disparati e spesso sono i veri portatori di una sana destra ad essere contro tale organismo legislativo mentre la sinistra la trova meravigliosa, Onorevole Marco Rizzo a parte, l’ultimo rosso-bruno in circolazione.

Il mio essere antagonista su tale argomento è derivante non da una analisi politica faziosa a prescindere, quanto perché – spesso – l’Unione Europea emette provvedimenti di difficile comprensione sociale, e instaurando in me il legittimo sospetto che emetta leggi per massacrare gran parte dei cittadini, manco fossimo in Italia.

Il problema nasce da una circostanza sfortunata che l’Europa è gestita di fatto dai crucchi tedeschi che impongono tempi e modalità anche fiscali che ricalcano la visione di uno stato nazista forte dove per ottenere la parità di bilancio rispetto al prodotto interno lordo, si emanano restrizioni e leggine che massacrano il tessuto sociale e non il contrario.

E portando la Grecia da me amatissima alla fame a motivo del quale ho particolare rancore.

L’impostazione della destra sul punto di anti europeismo è ridicola nel momento in cui parla di confini e salvaguardia delle tradizioni laddove rimangono inviolabili come identità come rimane impossibile da abbattere la tradizione tipicamente rurale dei nostri appennini e campagne umbre.

E convogliando il discorso solo sui vecchi cavalli di battaglia della destra – come il concetto di Patria – in contrapposizione all’Europa, la battaglia stessa diventa sterile e priva di significato se non altro perché poi, vigendo una democrazia apparente, un provvedimento europeo viene a essere emanato a maggioranza dei voti determinanti delle Slovenia (per esempio).

Sul punto c’è una grande distinzione che si deve fare.

L’Europa dovrebbe essere scissa in due: da una parte quella continentale e dall’altra quella che si affaccia sul Mediterraneo e andando a ricalcare due modi di affrontare le questioni tra gli uomini del nord (sostanzialmente freddi) e quelli del sud (passionali e un po’ confusionari).

Questo perché le problematiche del contadino della Sicilia, dell’Argolide in Grecia o dell’Andalusia in Spagna non sono le stesse del contadino irlandese o lituano.

Facendo il contrario si fa una forzatura inumana.

Tralascio la questione – nel merito – della farina di grilli su cui ho già scritto o sulla carne sintetica che verrebbe prodotta quasi esclusivamente dalla case farmaceutiche, rimane indubbio che la debacle di scollamento tra Europa e popolo è iniziato quando si è trattato di affrontare l’emergenza vaccini per il Covid laddove l’Europa succube degli USA ha recepito asetticamente le indicazioni farmacologiche di quest’ultime in maniera acritica e provocando i danni che ci porteremo dietro per un bel po’.

Poi la questione dei trattori per le proteste dei coltivatori diretti a cui l’Europa mette i bastoni tra le ruote per fare desistere i contadini a coltivare la terra o allevare animali.

E sinceramente non lo capisco.

Ma la cosa ben più grave è l’approvazione nei giorni scorsi di una nuova normativa su come dovranno essere costruite le case o come debbano essere adeguate dal punto di vista energetico per evitare l’inquinamento.

In Italia, dati Istat alla mano, i connazionali sono proprietari degli immobili dove abitano all’87% dei casi e quindi si potrà capire che spesa ci sarà e che costi abominevoli anche per chi, dopo una vita di sacrifici per pagare il mutuo, dovrà adeguarsi a tale normativa laddove è prevista una spesa media tra i 15mila euro e i 60mila euro a testa.

E si torna quindi al punto di partenza e su quanto da me evidenziato sulla incapacità dell’Europa di tutelare i propri cittadini, ma solo l’istituzione perché non si tiene a mente quali spese si andranno ad affrontare pur non essendoci le risorse per fare fronte alle stesse e rischiando di portare tanti alla fame.

L’Europa fu istituita per evitare altri conflitti dopo la seconda guerra mondiale e evitare una debacle sociale derivante dalla ipotetica guerra affamando i popoli , ma rimane indubbio che si sta arrivando allo stesso risultato senza sparare un colpo di fucile.

È l’ennesimo fallimento a cui non si potrà porre rimedio con il risultato che guardiamo con viva preoccupazione i nostri figli che rimarranno in balia di una istituzione tiranna.

Invidio la Gran Bretagna che ha scelto di abbandonare questo abbraccio mortale europeo a trazione tedesca.

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