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Salone della Giustizia, politica, istruzione ed esteri per la chiusura dell’evento

L’ambasciatore di Israele in Italia Alon Bar è intervenuto in merito al recente attacco subito dal suo Paese

Nel corso della terza e ultima giornata del Salone della Giustizia 2023 tanti sono stati i temi trattati e gli ospiti intervenuti.

La giornata è stata aperta dal presidente del Movimento 5 Stelle, nonché due volte premier, Giuseppe Conte intervistato da Paolo Petrecca, direttore di Rai News 24. L’intervista, molto vivace e dai toni molto duri in alcuni punti, ha trattato vari argomenti, dalla giustizia al super bonus passando per il reddito di cittadinanza, strenuamente difeso dal presidente Conte. Sulla riforma della giustizia l’ex premier sosteneva che “il governo Meloni si è posto in una scia di riforma tracciata già dal suo governo, però nella direzione opposta, andando contro gli interessi dei cittadini, infatti invece di dare sicurezze sulla durata del processo e sulla garanzia della pena, le ha tolte, danneggiando anche l’economia, in quanto questi due elementi sono sempre tenuti a mente dagli investitori prima di decidere in quale paese mettere i loro soldi”. Sul super bonus e sul reddito di cittadinanza ha attaccato aspramente l’esecutivo accusandolo di aver bloccato la ripartenza del paese e di aver aumentato la condizione di povertà in famiglie già povere. Al termine dell’intervista il direttore Petrecca ha chiesto di dire due parole su due figure importanti del M5S, Grillo e Di Maio, così il presidente Conte: “Con Grillo c’è un rapporto quasi quotidiano, in quanto garante del movimento e con il quale abbiamo un contratto in essere per la comunicazione social. Di Maio lo ho perso di vista”.

Dopo il presidente Conte era in programma un’altra intervista, questa volta a un membro dell’esecutivo, l’onorevole Giuseppe Valditara, ministro dell’Istruzione e del Merito, insieme alla giornalista Ilaria Capitani, caporedattore TG3 “Gli speciali”. Anche con il ministro i temi trattati sono stati molti, in particolare quelli vertenti sulla scuola, per la quale il ministro ha dichiarato di avere molti progetti, infatti sono in programma “spese importanti per buona parte degli edifici scolastici italiani, per renderli funzionali e belli, poiché quando un posto è bello si è portati ad andarci più volentieri, inoltre serve a far vedere che lo Stato è presente e il cittadino è al centro dei suoi pensieri”. Oltre a ciò si è incentrato sulla necessità di aumentare il personale docente, dalle scuole dell’infanzia alle superiori, anche creando appositi incentivi per garantire la mobilità, quali, per esempio, dei prezzi calmierati degli affitti nelle grandi città per permettere al docente di trasferirsi in loco e di non rifiutare, come accade, il posto perché troppo caro il livello della vita. Inoltre, secondo il ministro, la scuola deve tornare ad essere “un elemento di educazione e di valore civile, deve tornare al centro della cultura, tanto nelle grandi città, che nelle piccole e nelle zone interne. Le scuole devono riprendere il loro valore di legalità e di presenza dello Stato, come in zone quali Caivano e San Luca, zone considerate disagiate, dove la scuola rappresenta uno dei pochi elementi di legalità e di presenza dello Stato”.

Dopo il ministro ha preso la parola un ospite fuori programma, comunicato solo all’ultimo momento, l’ambasciatore di Israele in Italia Alon Bar, che è intervenuto in merito al recente attacco subito dal suo Paese. L’ambasciatore, intervistato da Liviana Faccioli Pintozzi, SkyTG24, ha sostenuto l’importanza di “far capire alla gente che 1400 morti non possono passare impuniti e che la volontà dello Stato di Israele sia quella di eradicare definitivamente Hamas e non di eliminare il popolo palestinese. Per farlo si trovano forzati dalle scelte di Hamas di rifugiarsi in alcuni ospedali o di usare donne e bambini come scudi umani a colpire alcuni civili, trovandosi in un periodo di guerra” o ancora sulla possibilità di aprire un fronte con il Libano “L’Israel Denfense Forces è pronta a sostenere l’apertura di un fronte a nord con il Libano e le conseguenze che potrebbe portare”. Infine conclude sostenendo l’inammissibilità delle parole del segretario Gutierres e del presidente Erdogan che non fanno altro che, tramite le loro parole, “sostenere il terrorismo internazionale”. Nel corso della giornata poi si sono susseguiti altri interventi, come quello sullo Sport in Costituzione con il ministro Giovanni Andrea Abodi, l’incontro sul Nuovo codice sui contratti pubblici alla prova del PNRR con il ministro Matteo Salvini fino alla conclusione con il ministro Maria Elisabetta Alberti Casellati.

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