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Chef Rubio, Hamas e l’antisemitismo

Intanto devo premettere che Chef Rubio mi sta sulle palle perché personaggio di una televisione burina, che cucina unto e bisunto e che appartiene a quella sinistra pseudo chic comportandosi invece da ultimo squadrista fascista sia nei modi sia nei termini fonetici.

Le sue uscite sono sempre non tanto di critica al governo israeliano quanto direttamente verso gli ebrei con frasi ad effetto che neanche il miglior Evola ebbe ad esternare e segno inequivocabile che la destra e la sinistra sono accomunati da un anti semitismo di fondo pauroso anche se per motivi diversi.

Il nostro campione, sulla soglia dell’oblio televisivo, ha detto che siamo tutti Hamas.

E in tanti lo hanno applaudito senza se e senza ma e invece qualcuno, più accorto o equilibrato (vedete voi), ha gridato allo scandalo verbale di avallare una organizzazione terroristica di non poco conto.

Ma d’altronde siamo in un paese in cui è stata intitolata un’aula del Senato a Carlo Giuliani che fu quello che tentò di uccidere un carabiniere e rimanendo ucciso in Genova durante un G8 e ancora si esalta Bencivenga, il partigiano che mise la bomba in via Rasella in Roma che provocò – come reazione feroce – la strage delle Fosse Ardeatine da parte dei tedeschi.

Ora, tutti sperano che il conflitto in Palestina finisca presto dal momento che le immagini, unitamente alle notizie che pervengono da tale martoriata zona, sono raccapriccianti anche se – qualche scellerato di entrambi gli schieramenti – definisce la guerra ora giusta ora meno a seconda di chi si sostiene.

Non ci vuole una grande sensibilità o essere particolarmente cristiani per essere contro la guerra, ma essere razionali e basta dal momento che non esistono guerre giuste o ingiuste, ma solo distruzione e dolore.

In forza di ciò non esiste, pedissequamente, il dovere – non il diritto – di fare guerre per una causa giusta perché alla fine ci rimette solo la popolazione.

L’attacco a sorpresa di Hamas il 7 ottobre ad Israele con oltre 1700 morti in un giorno se da una parte è frutto di evidenti falle da parte del Mossad (il servizio segreto israeliano che non va tanto per il sottile) è anche stato un gesto avventato proprio per la temibile reazione degli israeliani che si sono rotti un po’ le palle che vengano massacrati da 5000 anni.

Reazione che si è rivelata devastante ogni oltre limite umano, ma che non si può dire dal momento che spesso si confonde la critica alle iniziative governative scellerate degli israeliani con una critica al popolo ebraico come razza.

D’altronde abbiamo già avuto un terribile esempio nell’imbianchino austriaco durante la seconda guerra mondiale: per eliminare la grande finanza ebraica progettò la soluzione finale andando ad uccidere anche i figli dei ciabattini.

Qui si rischia la stessa dinamica e se poi c’è uno chef Rubio che inneggia ad Hamas si capisce bene che la questione si fa drammatica.

Questo perché gli atti di terrorismo compiuti da tale fazione sono stati avventati non solo per la temibile reazione ebraica citata, quanto perché Hamas non ha tenuto volutamente tenere conto della reazione stessa a scapito del popolo palestinese.

Popolo che si ritrova assediata all’interno da Hamas, all’esterno da Israele e a sud dall’Egitto che ha chiuso il passo di Rafah.

Questo perché dei palestinesi – in prevalenza cattolici – poco interessa anche agli arabo islamici perché si tratta di due religioni diverse, ma non complementari e facendo nascere il legittimo sospetto che le religioni abramitiche hanno fatto nel corso dei secoli un po’ di casino, per usare un eufemismo.

Il terrorismo c’è sempre stato dalla notte dei secoli in ogni società e – come si desume dalla parola stessa – è un atto di guerra per provocare terrore ora nella popolazione ora negli eserciti regolari.

Che poi venga chiamata guerriglia o guerra partigiana è un dettaglio.

Ma è inaccettabile che un personaggio asseritamente pubblico, inneggi ad una organizzazione terroristica che sta portando il proprio popolo alla ecatombe con la complicità di Israele perché quand’anche avesse voluto Hamas portare l’attenzione sul problema palestinese che ovviamente esiste, 10.000 morti iniziano ad essere un po’ troppi.

E non sembra che sia finita.

E non va assolutamente bene che si sdogani una qualsiasi organizzazione terroristica soprattutto se la stessa affama il suo popolo per comprare 5000 razzi da lanciare su Israele e segno inequivocabile che interessa solo usare le armi e non il buon senso.

E diventa quasi folkoristico che un pasciuto occidentale si permetta di dare giudizi politici in virtù di un acclarato anti semitismo di fondo senza ragionare sulle conseguenze anche del suo parlato o agito.

Ma nulla di nuovo sul fronte delle notizie.

Erri De Luca, scrittore sopraffino, ma politicamente schierato, ha varie foto sorridente e abbracciato alla ex terrorista delle Brigate Rosse Barbara Balzerani mai dissociata ancorché ex ergastolana.

Ma è Erri De Luca e la Balzerani è di sinistra (estrema) e quindi accettata da un sistema che sta arrivando invece al capolinea per lo scollamento tra politica e popolo e decretando le tenebre su una sinistra vera alla Berlinguer.

Chef Rubio, come molti altri, dovrebbe rispondere di istigazione dell’odio razziale perché appoggiando Hamas, indirettamente giustifica ciò che compie in danno di Israele, ma anche al popolo palestinese che tra poco si ritroverà direttamente in mare perchè Hamas ha servito la vendetta di Israele su un piatto d’argento.

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