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Vivienne Westwood, la regina delle provocazioni che hanno fatto la storia

La storia del globo imperiale e il manga Nana

Siamo negli stravaganti anni Settanta, il diritto di voto a 18 anni, la rivoluzione culturale con gli hippy dalle lunghe barbe e capelli. In Inghilterra viene eletta la cosiddetta Lady di ferro, ovvero Margaret Thatcher e in una contea dell’Inghilterra precisamente a Glossop nel Derbyshire si faceva spazio Vivienne Westwood.

Vivienne Isabel Swire, meglio conosciuta come Vivienne Westwood, studia oreficeria e moda alla Harrow Art School, proiettandosi verso l’insegnamento, ma poi si mette in società con Malcom McLaren (del gruppo dei Sex Pistols) e apre nel 1971 un negozio “SEX” sulla King’s Road.

Sin da subito riuscirono a farsi spazio nel fashion system, difatti nella loro boutique si potevano trovare i capi più impensabili e straordinari inizialmente ispirati al mondo dei motociclisti. Ogni capo o accessorio all’interno di quel negozio era adatto sia per uno stile ricercato che per le pratiche sadomaso!

Una moda inusuale nei materiali e nei modelli

Le t-shirt attillate dalle quali escono i seni, le stampe con frasi erotiche, i materiali in pelle, cuoio, gomma, borchie, fibbie, lacci, ruches; la crinolina pieghevole, i twin set da uomo con le perle e le scarpe feticiste, e l’uso dei simboli della corte britannica in modo sarcastico, sono solo alcune delle innovazioni della Westwood. Contribuì alla nascita dello stile punk, divenendone la Madrina e vestendo proprio i “Sex Pistols” dal loro look composto da vestiti strappati, capelli corti, spettinati, colorati, sadomaso-fetish, giubbotti e pantaloni in pelle, catene, borchie, spille da balia, lucchetti usati come collane, collari borchiati, svastiche, lamette, creò uno dei più bei scandali e movimenti ribelli della storia della moda.

A proposito di scarpe, Vivienne Westwood fu la prima stilista a portare in passerella negli anni ’80 le scarpe sportive, quando ormai il pret-à-porter prendeva il sopravvento proponendo uno stile urbano.

Le prime collezioni di Vivienne Westwood

Il primo défilé risale al 1981 in cui presenta la collezione “Pirate”, un pirata romantico, modelli antichi in chiave moderna con gonne multistrato, la tournure, (un rigonfiamento elastico da apporre sopra la gonna), corsetti, ruches, cappelli e stivali da pirata. Torna sulle passerelle nel 1982 con la collezione Savage dal look tribale, con tessuti grezzi e non ridefiniti. La collezione “Nostalgia of Mud” del 1982/1983 si ispira alle culture del Terzo Mondo: gonne, sottovesti, borse a tracolla per neonati, felpe con cappuccio, tessuti stropicciati e tagliati in modo rude. Collabora all’ultima collezione con McLaren lanciando la collezione “Witches”, da strega, con maniche enormi, pantaloni a sbuffo, cappelli a cilindro e l’uso del reggiseno sopra ad altri indumenti. I colori tetri e appariscenti, deve stupire e lo fa sempre.

Nel 1989 diviene docente di moda all’Accademia di arti applicate di Vienna e a Firenze, sempre espone la sua prima collezione di abbigliamento maschile.

La collezione Anglomania del 1993/1994, con il mini-kilt, tartan scozzese, abiti e tweed, unisce lo stile mascolino allo stile tradizionale inglese. In futuro proporrà abiti voluminosi dai lunghi strascichi e la novità delle scarpe con il plateau esagerato ispirato sempre al mondo del feticismo, arricchita con elementi metallici. Poi lancerà una linea di profumi e nuovi marchi.

Ecco alcuni dei premi più importanti ricevuti

Fra il 1990 e il 1991 la stilista vince il British Fashion Award come Designer of the Year e alcuni anni dopo arrivano altre tre vittorie: Red Carpet Designer (2006), Outstanding Achievement in Fashion Design (2007) e Swarovski Award – Positive Change (2018).

La storia del globo imperiale e il manga Nana

La regina Elisabetta nel 1992 conferisce a Vivienne il Most Excellent Order of the British Empire per il suo lavoro nell’industria moda. Si presenta davanti alle telecamere con una gonna grigia, fa la ruota mostrando che non indossa biancheria intima. Nonostante ciò, le sue creazioni con il globo imperiale, ispirarono l’opera della mangaka Ai Yazawa non solo autrice del manga “Nana” ma anche grande appassionata e studiosa di moda.

La storia racconta di due ragazze di 20 anni di nome appunto Nana legate dal destino: siedono vicine sullo stesso treno per Tokyo e vogliono cambiare le loro vite. Nana Osaki e Nana Komatsu andranno a vivere insieme e condivideranno la speranza di una vita migliore. Tokyo è una città ricca di cultura, in cui vivranno tante avventure, la prima cercherà di diventare una celebrità del punk rock e Komatsu di cercare il proprio posto nella società.

Nel manga, gli abiti si ispirano alla moda giapponese degli anni ’90, ma c’è un particolare: il globo imperiale della Westwood. In ogni vignetta appare un elemento ispirato alla stilista britannica dal suo globo imperiale sottoforma di accessorio o semplice accendino, ai modelli visti sulle passerelle comprese le calzature!

Vivienne Westwood oltre ad essere una stilista, una costumista, una designer, una docente, è stata attivista contro il riscaldamento globale, per l’indipendenza della Scozia, per i diritti LGBT, il vegetarianismo e la moda etica. Infine, vanta di alcune esperienze come attrice e collaborazioni discografiche. Insomma una donna rivoluzionaria che ha saputo trasmettere tutta sé stessa senza limiti.

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