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domenica, Luglio 13, 2025

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L’errore di Israele

Non mi è mai capitato, in questi due anni e mezzo di militanza giornalistica, di scrivere di politica internazionale perché se da una parte ci sono gli addetti ai lavori che ne sanno più di me, dall’altra può accedere che il mio punto di vista sia soggettivo e non basato sui fatti.

Ma ho bisogno di sfogarmi.

Provengo da una famiglia filo sionista da paura e, quindi, potete capire, sino a tempo fa lo ero anche io, difendendo Israele a prescindere senza se e senza ma.

Questo perché ho bene a mente quello che gli ebrei hanno dovuto subire nel corso dei secoli e con la Shoa che ancora è un marchio indelebile nella civiltà occidentale e soprattutto dei nazisti tedeschi.

Ho sempre avuto quindi nel cuore quel sentimento di umana condivisione del dolore e di istinto di sopravvivenza verso gli ebrei in generale, perseguitati e massacrati solo per la loro appartenenza religiosa che si va a sovrapporre alla razza semitica.

Poi, per mia scienza, ho letto l’analisi critica del Talmud e debbo dire che ho avuto i primi segni di cedimento strutturale perché ho dato una mia interpretazione alla questione religiosa su cui ebbe a tuonare ferocemente Julius Evola e per questo tacciato di anti semitismo.

È indubbio, però, che la questione ebraica stia regolando in maniera malevola ogni aspetto occidentale tra filo semiti e chi riaprirebbe volentieri Dachau per vendicarsi della questione Palestinese e confondendo tra anti semitismo e anti sionismo, che sono due cose ben distinte.

Di sicuro penso che sia normale il pieno diritto del popolo ebraico di difendersi e difendere l’esistenza di Israele, ma è altrettanto vero che c’è un limite di continenza che non deve essere superato.

Non per nulla la grande Golda Meir ebbe a dire che se gli arabi avessero deposto le armi ci sarebbe stata la pace e se lo avesse fatto Israele quest’ultimo sarebbe stato cancellato dalla faccia della terra come da molti auspicato.

Questo è.

Ho sempre pensato che il massacro di ebrei del 7 ottobre 2023 da parte di Hamas sia stato di fatto acconsentito dagli israeliani stessi (è un mio legittimo sospetto) perché appare inverosimile che un servizio segreto con il Mossad non sapesse dell’imminente strage che si sarebbe compiuta.

Gioco forza, quindi, che la reazione ebraica non si è fatta attendere e il disastro di Gaza è sotto gli occhi di tutti.

La comunità internazionale, Italia esclusa, sta reagendo a questo scempio di strage di civili palestinesi (molto spesso cristiani o cristiani maroniti) con prese di posizione governative contro Israele abbastanza pesanti.

Per non parlare delle manifestazioni del popolo italiano pro Palestina guidate sempre da gruppi di estrema sinistra e l’implicito assenso dell’estrema destra non capendo che paritetiche dimostrazioni dovrebbero farsi anche contro Hamas che affama il popolo Palestinese e invece nulla.

In realtà fa comodo colpire Israele visto come origine di tutti i mali capitalistici, andando a sovrapporsi a vecchie teorie naziste che hanno sconquassato il mondo.

Poi l’attacco all’Iran di questi giorni in una escalation devastante in una terra turbolenta come il Medio oriente.

E reazione iraniana.

Su quest’ultimo aspetto mi domando perché Israele non l’abbia fatto prima piuttosto che andare a distruggere Gaza o meglio il popolo palestinese dato che l’Iran è il principale sponsor di Hamas e degli Hezbollah e doveva essere colpito prima al di là della violazione degli accordi internazionali sulla sovranità.

Ma certo è che si capta un disagio di fondo con una gran voglia di guerre su tutti i fronti e con un pericolo nucleare mica da scherzi.

Fatta questa precisazione mi accorgo che il 90% degli italiani sta con la Palestina ed è un proliferare di iniziative contro Israele laddove il limite sottile tra la critica al governo ebraico attuale e un dilagante anti semitismo di fondo è dietro l’angolo con il risultato che gli ebrei tutti sono arrivati sulla scatole ai più.

Dal canto mio questo è l’errore madornale del governo israeliano che ha riacceso non tanto le guerre in medio oriente, ma la miccia di un anti semitismo pauroso a cui fa seguito un anti sionismo spaventoso che va a minare alla base la sopravvivenza di Israele stesso.

Perché, almeno in Italia, si vedono più bandiere palestinesi che tricolori e anche i più miti stanno tuonando contro gli ebrei visti come il male di ogni cosa.

E il peggio deve ancora venire.

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