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martedì, Giugno 17, 2025

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Il pragmatismo della Fede

Come ben sapete Laura Santi, affetta da 25 anni da sclerosi multipla, ha ottenuto dalla Asl dell’Umbria il via libera al suicidio assistito.

E ovviamente si è aperta la solita cagnara sui social laddove i cattolici oltranzisti si sono sperticati nel lanciare anatemi contro questa infausta decisione perché – secondo loro – solo Dio può decidere la sorte di una persona.

Voglio dire la mia sul punto da cattolico apostolico romano che ha un enorme bagaglio di dubbi sulla operatività delle Sacre Scritture, ma cercando contestualmente di offrire un punto di vista più oggettivo possibile – anche se impresa titanica – sfociando, molto probabilmente, in una vistosa contraddizione del pensiero.

A 62 anni ho finalmente dipanato il dubbio in merito al fatto che il dubbio stesso rimane la base del contraddittorio interiore al fine di continuare un percorso iniziatico per migliorarsi come persona e, dall’altra, emerge prepotentemente – in un personalissimo egoteismo smisurato – che si cerchi di dare valore alla propria persona per resistere agli attacchi dei dubbi degli altri al fine di gestire i propri e basta.

E quindi ho il dubbio se sia giusto o meno che una persona chieda di potersi ammazzare.

Su questo si entra nei meandri a noi sconosciuti, ma che sono attualizzati al tempo presente, dato che il passato non esiste se non come ricostruzione dei ricordi e il futuro è il tempo dell’attesa.

Sant’Agostino, a conferma di ciò, ebbe a dire che esiste solo il tempo presente come percezione e il passato e il futuro non esistono perché è valido solo il presente perché il pensiero è solo attuale e istantaneo anche se rivolto – appunto- al passato o al futuro.

Quindi mi domando come percepisca Laura Santi il suo presente, se non di dolore e stufa per questo.

Perché ci si stanca anche a soffrire non abituandoci mai e si ha il diritto di dire basta.

Søren Kierkegaard riteneva che il bambino è sempre felice perché è alla scoperta di un mondo di sensazioni nuove in un’ottica prospettica di un futuro radioso che, con l’avanzare dell’età della ragione, comporta che questa felicità si perda per entrare nei meandri della vecchiaia e della rassegnazione laddove tutto è perduto e rimanendo delusi dalla vita stessa.

Mario Tobino, il grande neuropsichiatra scrittore di Viareggio, ebbe ad affermare che la vecchiaia è una questione di prospettive.

Se quindi mi dovessi immedesimare in Laura Santi e nella sua prospettiva non so come reagirei ad essere nel dolore fisico da 25 anni dato che non sopporto neanche 37,3 di febbre come ogni “maschio” italico, frignone per eccellenza e di cui io sono il fiero portavoce.

Su questo ritengo che la Fede – più o meno solida – non possa essere di aiuto e se lo fosse si morirebbe in odore di santità come Carlo Acutis.

In realtà se da credente penso che uno Stato debba tutelare ogni diritto e che poi stia a noi avvalersene o meno, dall’altro non si possono censurare alcuni diritti andando sul divino che per alcuni è un’invenzione.

E non può assolutamente accadere che per alcuni che credono in Cristo si vada a togliere la libertà operativa di chi non crede in Lui, proprio per non togliere il fondamento della società occidentale che si basa – a modello della πόλις greca – sulla regolamentazione della comunità con la salvaguardia delle esigenze di tutti in un sottaciuto contratto sociale di mutua assistenza tra cittadini.

Ne consegue che non deve esistere il primato dello Stato sulla Chiesa e viceversa, ma solo la tutela, anche evangelica, dei diritti, compreso quello di togliere il disturbo.

E soprattutto non posso, da credente, giudicare le decisioni di altri dato che può giudicare solo Cristo Nostro Signore che è più buono e misericordioso di quel che ci si possa aspettare, pur facendo spesso qualche scemenza che fa sorgere in noi gravi punti interrogativi.

Non conosco Laura Santi e non so nulla di lei, se credente o meno, ma certo è però che ho la sensazione che Dio abbia un occhio vigile e pieno di amore su di lei e sulla sua scelta che ai credenti – quelli in salute sia ben inteso – risulta scellerata.

In realtà penso che il volano rivoluzionario delle Sacre Scritture, amplificato dalla magnanima concessione del libero arbitrio, non sia la speranza, ma la misericordia e il perdono per tutti.

E ho la speranza che Dio comprenda la scelta di chi soffre, che sono sempre i suoi figli prediletti anche se non credono in Lui.

Indro Montanelli, super ateo, ebbe a dire la frase più spirituale del mondo: Se esiste Dio e un giorno andrò in Paradiso, non sarò io a dare spiegazioni a lui ma lui a me.

Di sicuro le dovrà dare a Laura Santi accogliendola nella futura luce eterna dove non soffrirà più.

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