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lunedì, Maggio 19, 2025

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La fine del regime, Alexander Baunov e la Russia di Putin

In Italia è recentemente uscito il caso editorale dell’anno in Russia. Libro che ha cambiato, tanto all’estero quanto in patria, la concezione e la vita di tante persone, autore compreso. Il libro in questione è “La fine del regime. La caduta di tre dittature europee e il destino della Russia di Putin” di Alexander Baunov, edito in Italia dalla Silvio Berlusconi editore.

L’autore, russo di Yaroslav, una delle città della Russia storica, è filologo dell’antichità di formazione, ma specialista di politica internazionale ed ex diplomatico russo di professione, avendo prestato servizio all’ambasciata russa di Atene. Giornalista apprezzato in patria, fino al 2022, e all’estero, dove vanta collaborazioni con The New York Times, il Financial Times e The Wall Street Journal. Mosso dall’interesse verso la politica dal 2019, come riporta l’autore stesso nella premessa, inizia a lavorare all’idea di un libro sulle dittature nell’Europa del secondo dopoguerra. La ricerca si concentra, ovviamente, sulla Spagna e Francisco Franco, sul Portogallo e Salazar e sulla Grecia dei colonnelli. Dei regimi vengono illustrate le origini, le contraddizioni derivanti dai caratteri e dalle azioni dei vari leader.

A un certo punto, però, compare una quarta autocrazia, la Russia putiniana, che viene letta in parallelo ai vari regimi europei, evidenziando le differenze e le similitudini e prospettando, sulla base degli esempi spagnoli e portoghesi, i possibili sviluppi della Russia dopo Putin. Proprio questo elemento ha portato il libro, pubblicato in Russia nel gennaio 2023, ad essere il più venduto, ma anche il più osteggiato dalle autorità locali, con confische e chiusure delle librerie, fino a far diventare l’autore persona non gradita e costringerlo all’esilio. Il libro, quindi, non tratta solo argomenti di politica e storia, ma è anche testimone vivo di cosa voglia dire abitare, lavorare ed essere un intellettuale in un’autocrazia. Non a caso è stato pubblicato, come già riportato sopra, dalla casa editrice che si fa portatrice di valori liberali e che ha creato una collana dedicata al pensiero e ai valori liberali.

Il libro è imponente, 626 pagine, ed è pesante nel vero senso della parola, per leggerlo agevolmente serve un supporto, altrimenti il polso fatica. Al netto di questo, però, è una lettura piacevole, certamente aiuta lo stile vivace dell’autore, e che riporta tanti aneddoti e analizza processi e momenti storici che difficilmente si conoscono. Se siete interessati all’argomenti il consiglio è, quindi, quello di recuperare questo testo fresco di stampa.

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